«Come una stella dentro un'acqua chiara mi splende una luce in fondo al cuore. Fin dall'infanzia da me non si separa e soavemente mi guida con amore. In fondo al cuore è un canto. Da dove viene mai? Uomo, tu non lo sai. Da dove riposa il Santo.
Io guardo la mia stella chiara né voglio cosa che non sia, sia pure la cosa più dolce e cara, che questa dolce luce che è tutta mia. Mi hai portata dagli alti Cieli, Stella, dentro ad un sen di madre. Ora vivi in me, ma oltre ai veli ti vedo, o volto glorioso del Padre. Quando alla tua serva Tu darai l'onore d'esser umile ancella del Salvatore? Manda, dal Cielo manda a noi il Messia. Accetta, Padre santo, l'offerta di Maria».
Maria tace, sorride e sospira, e poi si curva a ginocchi in preghiera. Il suo visetto è tutto una luce. Altolevato verso l'azzurro terso di un bel cielo estivo, pare ne aspiri tutta la luminosità e se ne irradi. O, meglio, pare che dal suo interno un nascosto sole irradi le sue luci e accenda la neve appena rosata delle carni di Maria, e si effonda incontro alle cose e al sole che splende sulla terra, benedicendo e promettendo tanto bene. Mentre Maria sta per rialzarsi dopo la sua amorosa preghiera, e sul volto le permane una luminosità d'estasi, entra la vecchia Anna di Fanuel e si arresta stupita, o per lo meno ammirata dell'atto e dell'aspetto di Maria. Poi la chiama: «Maria», e la Fanciulla si volge con un sorriso, diverso ma sempre tanto bello, e saluta: «Anna, a te pace». «Pregavi? Non ti basta mai la preghiera?». «La preghiera mi basterebbe. Ma io parlo con Dio. Anna, tu non puoi sapere come io me lo sento vicino. Più che vicino, in cuore. Dio mi perdoni tale superbia. Ma io non mi sento sola. Tu vedi? Là, in quella casa d'oro e di neve, dietro alla doppia Cortina, è il Santo dei santi. Né mai alcun occhio, che non sia quello del Sommo Sacerdote, può fissarsi sul Propiziatorio, sul quale riposa la gloria del Signore. Ma io non ho bisogno di guardare con tutta l'anima venerabonda quel doppio Velo trapunto, che palpita alle onde dei canti verginali e dei leviti e che odora di preziosi incensi, come per forarne la compagine e veder tralucere la Testimonianza. Si che la guardo! Non temere che io non la guardi con occhio venerabondo come ogni figlio d'Israele
sabato 5 marzo 2016
( DAL DIARIO DI MARIA VALTORTA)
Il canto, lento e pur lieto - che ho scritto a parte per seguirlo, perché lo ripete più volte come beandosi di esso, e lo dice sempre più forte e sicuro, come chi ha ritrovato un ritmo nel suo cuore e prima lo mormora in sordina e poi, sicuro, va più spedito e alto di tono - dice (e lo trascrivo perché, nella sua semplicità, è tanto dolce):
«Gloria al Signore onnipotente che dei figli di Davide ebbe amore. Gloria al Signore! La sua suprema grazia dal Ciel m'ha visitata. La vecchia pianta ha messo nuovo ramo, ed io son beata. Per la festa delle Luci gettò seme la speranza; or di nisam la fragranza lo vede germogliar. Come il mandorlo si infiora la mia carne a primavera. Il suo frutto, sulla sera, essa sente di portar. Su quel ramo sta una rosa, sta un pomo dei più dolci. Sta una stella rilucente, sta un pargolo innocente. Sta la gioia della casa, dello sposo e della sposa. Lode a Dio, al mio Signore, che pietà ebbe di me. Me lo disse la sua luce: " Una stella a te verrà ". Gloria, gloria! Tuo sarà questo frutto della pianta, primo e estremo, santo e puro come dono del Signor. Tuo sarà, e per lui venga gioia e pace sulla terra. Vola, o spola. Il filo serra per la tela dell'infante. Egli nasce! A Dio osannante vada il canto del mio cuor».
. SANTO ROSARIO MEDITATO Riflessioni tratte dagli scritti della Beata Madre Speranza (a cura della Famiglia Religiosa dell'Amore Misericordioso)
MISTERI DELLA GIOIA (lunedì e sabato)
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
O Dio, vieni a salvarmi. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo. Come era nel principio e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
1° MISTERO: ll Padre si china su Maria e la rende Madre per opera dello Spirito Santo.
Con l’Incarnazione, Dio Padre, che ama il Figlio più di tutto, lo dona a noi, creature indegne e meschine, e il Figlio, che ci ama come suoi fratelli, ci dona tutto se stesso per liberarci dalla schiavitù del peccato, del demonio e dell’inferno.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
Con l’Incarnazione, Dio Padre, che ama il Figlio più di tutto, lo dona a noi, creature indegne e meschine, e il Figlio, che ci ama come suoi fratelli, ci dona tutto se stesso per liberarci dalla schiavitù del peccato, del demonio e dell’inferno.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
2° MISTERO: La presenza di Cristo nel grembo di Maria fa esultare di gioia Giovanni.
Vivere uniti a Maria è gioia immensa poiché Ella ci predispone a vivere in Gesù, che è il massimo della felicità. E quando Gesù ci viene dato per mezzo di Maria, la gioia è raddoppiata e l’intimità più piena.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
Vivere uniti a Maria è gioia immensa poiché Ella ci predispone a vivere in Gesù, che è il massimo della felicità. E quando Gesù ci viene dato per mezzo di Maria, la gioia è raddoppiata e l’intimità più piena.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
3° MISTERO: L’angelo annuncia una grande gioia per tutti: è nato il Salvatore.
Colui che è “la Parola” si è fatto uomo per vivere in mezzo a noi. Con il portentoso evento della presenza di Dio sulla terra, si dissipano le tenebre, viene manifestata e comunicata all’uomo la vita divina: “Sono venuto per dare la vita”.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
Colui che è “la Parola” si è fatto uomo per vivere in mezzo a noi. Con il portentoso evento della presenza di Dio sulla terra, si dissipano le tenebre, viene manifestata e comunicata all’uomo la vita divina: “Sono venuto per dare la vita”.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
4° MISTERO:Il Bimbo divino, presentato al tempio, è l’offerta pura e santa.
Ogni desiderio del Padre ha per Gesù la forza di un comando.
Vedendo che non gli piacciono i sacrifici di animali, si offre spontaneamente, pur sapendo che sarebbe andato incontro al sacrificio e alla morte.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
Ogni desiderio del Padre ha per Gesù la forza di un comando.
Vedendo che non gli piacciono i sacrifici di animali, si offre spontaneamente, pur sapendo che sarebbe andato incontro al sacrificio e alla morte.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
5° MISTERO: Gesù nel tempio rivela il suo mistero di Figlio tutto dedito alle cose del Padre.
Gesù visse e morì unicamente per glorificare il Padre, per compiacerlo totalmente e per compiere la sua volontà. La vita e la morte sono da mettere in secondo piano quando si tratta di dar gloria a Dio.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
Gesù visse e morì unicamente per glorificare il Padre, per compiacerlo totalmente e per compiere la sua volontà. La vita e la morte sono da mettere in secondo piano quando si tratta di dar gloria a Dio.
... Padre nostro, 10 Ave Maria, Gloria al Padre
... Invocazione
Signore mio e Dio mio, la tua misericordia ci salvi, il tuo Amore Misericordioso ci liberi da ogni male.
SALVE REGINA
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
Salve, Regina, madre di misericordia, vita, dolcezza e speranza nostra, salve. A Te ricorriamo, noi esuli figli di Eva; a Te sospiriamo gementi e piangenti in questa valle di lacrime. Orsù dunque, avvocata nostra, rivolgi a noi quegli occhi Tuoi misericordiosi. E mostraci dopo questo esilio, Gesù, il frutto benedetto del Tuo seno. O clemente, o pia, o dolce Vergine Maria.
INVOCAZIONI A MARIA MEDIATRICE
Dio Padre, ricco di misericordia abbi pietà di noi
Gesù, Amore Misericordioso »
Spirito Santo, Amore del Padre
e del Figlio »
Dio Padre, ricco di misericordia abbi pietà di noi
Gesù, Amore Misericordioso »
Spirito Santo, Amore del Padre
e del Figlio »
Maria, Madre del Figlio di Dio prega per noi
Madre e Mediatrice dell’umanità »
Maria Mediatrice, nostra fiducia »
Scelta fra tutte le donne »
Piena di grazia e di ogni virtù »
Vergine del sì coraggioso »
Vergine del Magnificat »
Madre che ci hai donato il Figlio Gesù »
Totalmente orientata a Gesù »
Assidua nel meditare la Parola »
Madre umile e semplice »
Rifugio di chi è pentito »
Aiuto a progredire nella santità »
Maria, Mediatrice dei doni divini »
Mediatrice di riconciliazione »
Mediatrice che ci raccomandi a Gesù »
Mediatrice che implori misericordia
per tutti »
Madre sempre in cerca di noi »
Madre che ci conduci a Gesù »
Madre che ci accogli sempre »
Madre sempre al nostro fianco »
Madre che ci predisponi a vivere
in Gesù »
Cooperatrice della redenzione »
Madre e Mediatrice dell’umanità »
Maria Mediatrice, nostra fiducia »
Scelta fra tutte le donne »
Piena di grazia e di ogni virtù »
Vergine del sì coraggioso »
Vergine del Magnificat »
Madre che ci hai donato il Figlio Gesù »
Totalmente orientata a Gesù »
Assidua nel meditare la Parola »
Madre umile e semplice »
Rifugio di chi è pentito »
Aiuto a progredire nella santità »
Maria, Mediatrice dei doni divini »
Mediatrice di riconciliazione »
Mediatrice che ci raccomandi a Gesù »
Mediatrice che implori misericordia
per tutti »
Madre sempre in cerca di noi »
Madre che ci conduci a Gesù »
Madre che ci accogli sempre »
Madre sempre al nostro fianco »
Madre che ci predisponi a vivere
in Gesù »
Cooperatrice della redenzione »
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
- perdonaci, Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
- ascoltaci, Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
- abbi pietà di noi.
Prega per noi o Maria, Mediatrice universale,
- affinché siamo degni delle promesse di Cristo.
- perdonaci, Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
- ascoltaci, Signore.
Agnello di Dio che togli i peccati del mondo,
- abbi pietà di noi.
Prega per noi o Maria, Mediatrice universale,
- affinché siamo degni delle promesse di Cristo.
PREGHIAMO. O Padre, che hai donato al mondo l’Autore della grazia, fatto uomo nel seno della Vergine Maria, fa’ che per sua intercessione si ravvivi in noi il rapporto vitale con Cristo Mediatore. Egli è Dio e vive e regna nei secoli dei secoli. Amen.
Sacro Manto in onore di San Giuseppe
Si tratta di un particolare omaggio reso a S. Giuseppe, per onorare la sua persona e per meritare il suo Patrocinio. Si consiglia di recitare queste Orazioni per trenta giorni consecutivi, in memoria dei trent'anni di vita vissuti da S. Giuseppe in compagnia di Gesù Cristo, Figlio di Dio. Sono senza numero le grazie che si ottengono da Dio, ricorrendo a S. Giuseppe. Santa Teresa di Gesù ha detto: "Chi vuol credere, faccia la prova, affinché si persuada". Per propiziarci più facilmente l'aiuto di S. Giuseppe, è bene accompagnare queste preghiere con la promessa di un'offerta per il culto del Santo. E’ bene avere anche un pio pensiero per le Anime del Purgatorio ed accostarsi ai Santi Sacramenti in spirito di penitenza e di propiziazione. Con la stessa premura con la quale noi asciughiamo le lacrime del povero che ha bisogno di aiuto, possiamo sperare che San Giuseppe asciugherà le nostre lacrime. Sarà così che il Manto del suo Patrocinio si stenderà pietoso sopra di noi e ci sarà di valida difesa contro tutti i pericoli, perché possiamo giungere tutti, con la grazia dei Signore, al porto della salvezza eterna. San Giuseppe ci sorrida propizio e ci benedica sempre. San Giuseppe, conforto dei tribolati, prega per noi!
Nel nome dei Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen. Gesù, Giuseppe e Maria, vi dono il cuore e l'anima mia.
3 Gloria alla SS. Trinità. (ringraziandola di avere esaltato S. Giuseppe ad una dignità del tutto eccezionale.)
OFFERTA:
1. Eccomi, o gran Patriarca, prostrato devotamente innanzi a te. Ti presento questo Manto prezioso e nello stesso tempo ti offro il proposito della mia devozione fedele e sincera. Tutto quello che potrò fare in tuo onore, durante la mia vita, io intendo eseguirlo, per mostrarti l'amore che ti porto. Aiutami, S. Giuseppe! Assistimi ora e in tutta la mia vita, ma soprattutto assistimi nell'ora della mia
morte, come tu fosti assistito da Gesù e da Maria, perché ti possa un giorno onorare nella patria celeste per tutta l'eternità.
Amen.
2. O glorioso Patriarca S. Giuseppe, prostrato innanzi a te, ti presento con devozione i miei omaggi e incomincio a offrirti questa preziosa raccolta di preghiere, a ricordo delle innumerevoli virtù che adornano la tua santa persona. In te ebbe compimento il sogno misterioso dell'antico Giuseppe, il quale fu una tua anticipata figura: non solamente, infatti, ti circondò con i suoi fulgidissimi raggi il Sole divino, ma ti rischiarò pure della sua dolce luce la mistica Luna, Maria. Deh!, glorioso Patriarca, se l'esempio di Giacobbe, che andò di persona a rallegrarsi con il figlio suo prediletto, esaltato sopra il trono dell'Egitto, servì a trascinarvi anche i figli suoi, non varrà l'esempio di Gesù e di Maria, che ti onorarono di tutta la loro stima e di tutta la loro fiducia, a trarre me pure, per intessere in tuo onore questo manto prezioso? Deh, o gran Santo, fa' che il Signore rivolga sopra di me uno sguardo di benevolenza. E come l'antico Giuseppe non scacciò i colpevoli fratelli, anzi li accolse pieno di amore, li protesse e li salvò dalla fame e dalla morte, così tu, o glorioso Patriarca, mediante la tua intercessione, fa' che il Signore non voglia mai abbandonarmi in questa valle di esilio. Ottienimi inoltre la grazia di conservarmi sempre nel numero dei tuoi servi devoti, che vivono sereni sotto il manto del tuo patrocinio. Questo patrocinio io desidero averlo per ogni giorno della mia vita e nel momento dell'ultimo mio respiro.
Amen.
ORAZIONE:
so S. Giuseppe, depositario dei tesori incomparabili dei Cielo e padre putativo di Colui che nutre tutte le creature. Dopo Maria SS., tu sei il Santo più degno del nostro amore e meritevole della nostra venerazione. Fra tutti i Santi, tu solo avesti l'onore di allevare, guidare, nutrire e abbracciare il Messia, che tanti Profeti e Re avevano desiderato di vedere. S. Giuseppe, salva l'anima mia e ottienimi dalla misericordia divina la grazia che umilmente imploro. Ed anche per le Anime benedette del Purgatorio ottieni un grande sollievo nelle loro pene.
3 Gloria al Padre.
2. O potente S. Giuseppe, tu fosti dichiarato patrono universale della Chiesa, e io t'invoco fra tutti i Santi, quale fortissimo protettore dei miseri e benedico mille volte il tuo cuore, pronto sempre a soccorrere ogni sorta di bisogni. A te, o caro S. Giuseppe, fanno ricorso la vedova, l'orfano, l'abbandonato, l'afflitto, ogni sorta di sventurati; non c'è dolore, angustia o disgrazia che tu non abbia pietosamente soccorso. Degnati, quindi, di usare a mio favore i mezzi che Dio ha messo nelle tue mani, affinché io possa conseguire la grazia che ti domando. E voi, anime sante del Purgatorio, supplicate S. Giuseppe per me.
3 Gloria al Padre.
3. A tante migliaia di persone che ti hanno pregato prima di me hai donato conforto e pace, grazie e favori. L'animo mio, mesto e addolorato, non trova riposo in mezzo alle angustie dalle quali è oppresso. Tu, o caro Santo, conosci tutti i miei bisogni, prima ancora che te li esponga con la preghiera. Tu sai quanto mi è necessaria la grazia che ti domando. Mi prostro al tuo cospetto e sospiro, o caro S. Giuseppe, sotto il grave peso che mi opprime. Nessun cuore umano mi è aperto, al quale possa confidare le mie pene; e, se pur dovessi trovare compassione presso qualche anima caritatevole, essa tuttavia non mi potrebbe aiutare. A te pertanto ricorro e spero che non mi vorrai respingere, poiché S. Teresa ha detto e ha lasciato scritto nelle sue memorie: "Qualunque grazia si domanda a S. Giuseppe verrà certamente concessa". Oh! S. Giuseppe, consolatore degli afflitti, abbi
pietà dei mio dolore e pietà delle anime sante del Purgatorio, che tanto sperano dalle nostre orazioni.
3 Gloria al Padre.
4. O eccelso Santo, per la tua perfettissima obbedienza a Dio, abbi pietà di me. Per la tua santa vita piena di meriti, esaudiscimi. Per il tuo carissimo Nome, aiutami. Per il tuo clementissimo cuore, soccorrimi. Per le tue sante lacrime, confortami. Per i tuoi sette dolori, abbi compassione di me. Per le tue sette allegrezze, consola il mio cuore. Da ogni male dell'anima e dei corpo liberami. Da ogni pericolo e disgrazia scampami. Soccorrimi con la tua santa protezione e impetrami, nella tua misericordia e potenza, quello che mi è necessario e soprattutto la grazia di cui ho particolare bisogno. Alle anime care del Purgatorio ottieni la pronta liberazione dalle loro pene.
3 Gloria al Padre.
5. O glorioso S. Giuseppe innumerevoli sono le grazi e i favori, Che tu ottieni per poveri e afflitti. Ammalati d'ogni genere, oppressi, calunniati, traditi, privati d'ogni umano conforto, miseri bisognosi di pane o di appoggio, implorano la tua regale protezione e vengono esauditi nelle loro domande. Deh! non permettere, o S. Giuseppe carissimo, che io abbia ad essere la sola, fra tante persone beneficate, che resti priva della grazia che ti ho domandato. Mostrati anche verso di me potente e generoso, e io, ringraziandoti, esclamerò: "Viva in eterno il glorioso Patriarca San Giuseppe, mio grande protettore e particolare liberatore delle anime sante del Purgatorio".
3 Gloria al Padre.
6. O eterno divin Padre, per i meriti di Gesù e di Maria, degnati accordarmi la grazia che imploro. A nome di Gesù e di Maria, mi prostro riverente alla tua divina presenza e ti prego devotamente perché voglia accettare la mia ferma decisione di perseverare nella schiera di coloro che vivono sotto il patrocinio di S. Giuseppe. Benedici quindi il prezioso manto, che io oggi dedico a lui quale pegno della mia devozione.
3 Gloria al Padre.
CHIUSURA DEL SACRO MANTO.
O Glorioso San Giuseppe, che da Dio sei stato posto a capo e custode della più santa tra le famiglie, degnati di essermi dal cielo custode dell'anima mia, che domanda di essere ricevuta sotto il manto del tuo patrocinio. Io, fin da questo momento, ti eleggo a padre, a protettore, a guida, e pongo sotto la tua speciale custodia l'anima mia, il mio corpo, quanto ho e quanto sono, la mia vita e la mia morte. Guardami come tuo figlio; difendimi da tutti i miei nemici visibili ed invisibili; assistimi in tutte le necessità: consolami in tutte le amarezze della vita, ma specialmente nelle agonie della morte. Rivolgi una parola per me a quell'amabile Redentore, che bambino portasti sulle tue braccia, a quella Vergine gloriosa, di cui fosti dilettissimo sposo. Impetrami quelle benedizioni che tu vedi essere utili al mio vero bene, alla mia eterna salvezza, e io farò di tutto per non rendermi indegno del tuo speciale patrocinio.
Amen.
Dal Vangelo secondo Luca 18, 9-14
In quel tempo, Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di esser giusti e disprezzavano gli altri: «Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l'altro pubblicano. Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: O Dio, ti ringrazio che non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte la settimana e pago le decime di quanto possiedo.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: O Dio, abbi pietà di me peccatore.
Io vi dico: questi tornò a casa sua giustificato, a differenza dell'altro, perché chi si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato».
SPIEGAZIONE:
Oggi ci destiamo con una notizia fantastica nel cuore: "non esiste alcun peccato che Dio non possa perdonare", non esiste "nessuno" che possa restare escluso dalla sua misericordia. Neanche il peggiore tra i pubblicani, uomo tra i più disprezzati al tempo di Gesù. Neanche tu, oggi, così come sei, con i peccati che ti affliggono e dai quali non riesci proprio a liberarti. Anzi, proprio chi riconosce la propria realtà e la consegna alla misericordia di Dio "torna a casa giustificato", cioè rinnovato sin dentro le sue fibre più intime. Senza più quei pesi che ci angustiano e ingrigiscono i giorni. Per te e per me infatti, l'anno della misericordia inizia ora, perché Cristo bussa in questo momento alla tua porta. E' Lui il Tempio al quale "salire", il Golgota sul quale inerpicarsi seguendo il fiume di Grazia che il suo sangue ha tracciato per noi. Basta seguirlo per trovarsi dinanzi al suo fianco squarciato per amore che è immagine della porta del Tempio presso la quale si era fermato il pubblicano del Vangelo. Ma è immagine anche di ogni confessionale, dove il sangue e l'acqua di Cristo ci donano di nuovo la Grazia del battesimo, la "giustificazione" gratuita che ci ricrea in Lui. Vai alla comunità cristiana, il luogo della misericordia è la migliore "Spa" che ci sia. Non cercare modo e luoghi per rigenerarti, sono solo palliativi, parentesi che non cambiano il cuore. Ma fa come il pubblicano, vai al Tempio, l’unica "beauty farm" dell'anima che, trasformandola, trasfigura tutta la tua vita. E' lì che il perdono ti fa bello di una bellezza che non ha eguali, la stessa che rifulge sul volto di Cristo, il più bello tra i figli dell’uomo. Confessati oggi o prima di Pasqua, sinceramente, e sperimenterai vero quello che ha detto Papa Francesco: “tutti dovrebbero uscire dal confessionale con la felicità nel cuore, con il volto raggiante di speranza, anche se talvolta bagnato dalle lacrime della conversione e della gioia che ne deriva”. Per entrare nella gioia vera c'è una sola condizione: quella di abbandonare l'attitudine di quel fariseo che stava di fronte a Dio come davanti a uno specchio nel quale non vedeva che se stesso travestito da dio: "stando in piedi, pregava rivolto verso se stesso", secondo il senso del greco originale. Non prega, dialoga con se stesso… Il demonio gli aveva venduto un paradiso contraffatto al cui centro aveva messo il suo ego. E così, proprio il Tempio dove incontrare Dio era diventato la passerella dell'ipocrisia. Come spesso è la nostra vita, che diviene un’autocelebrazione no-stop. Andare in Chiesa, frequentarla assiduamente, lustrarla e farci catechismo, pregarci tutti i giorni, può non voler dire nulla. Si può uscirne esattamente come si è entrati. E’ quello che accade a “chi presume di essere giusto e disprezza gli altri”. Come noi che, prigionieri di un Io sconfinato che si crede “diverso”, "nullifichiamo" il prossimo. Ma quando la realtà ci lancia una secchiata d'acqua gelida in faccia, scopriamo le dure conseguenze della superbia: tornati a casa senza aver gustato l'amore che giustifica, cerchiamo negli altri gesti e parole che giustifichino la nostra pretesa di essere dio. Irati e nervosi seppelliamo marito, moglie e figli con lo stesso diluvio di ipocrisie: Io "non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come" voi. Io, "digiuno e pago le decime" mentre tu, tutta tua madre, guarda che disordine, mai una volta che riesca ad avere una camicia stirata come si deve; e tu, come al solito, ti sei dimenticato che oggi c'era la recita della piccola; e voi, sempre con quei telefonini, a lavorare vi mando debosciati!
Il pubblicano, invece, peccatore dei peggiori, impuro e per questo abituato a essere tenuto "a distanza", è entrato nel Tempio sperando l'impossibile di cui sapeva non avere diritto. “Non osava neanche alzare lo sguardo”, che invece posava sulla terra che definiva la verità su se stesso. Per questo tende la mano a "percuotersi" il cuore, la fonte di ogni malvagità. In lui rinveniamo le sembianze del Signore Gesù che non è mai rivolto verso se stesso, ma perennemente rivolto verso il seno del Padre. Umiliato, sulla Croce è sceso all'ultimo posto, "a distanza" da tutti per abbracciare tutti i peccatori "distanti". Gesù si è fatto pubblicano tra i pubblicani, si è fatto te e me così come siamo oggi! Lo troveremo sempre là dietro, dove non te lo aspetti e non lo cercheresti: in chiesa, a casa, al lavoro, con gli amici, in quel mucchio di spazzatura che sono i nostri peccati. E’ lì che si prega, perché non abbiamo altro posto che l’ultimo. Dietro tua moglie che hai giudicato, dietro tuo marito che non sai perdonare, dietro tuo figlio che non accetti, dietro ogni uomo che hai disprezzato. La Quaresima è il cammino che, dall'alto dove l'inganno del demonio ci ha "esaltati", ci fa "umiliare" sin dentro la verità, ripetendo "Signore, abbi pietà di me che sono un peccatore" per entrare nudi nelle viscere di misericordia della Chiesa; qui la vittoria di Cristo cancella il peccato per "esaltarci" con Lui alla destra del Padre. Silvano del Monte Athos lo aveva compreso bene: "Signore, insegnami che cosa devo fare perché la mia anima diventi umile. E nel suo cuore, riceve questa risposta: Tieni il tuo spirito agli inferi, e non disperare! E subito trova la pace, e lo Spirito gli testimonia la sua salvezza". Facciamolo e sperimenteremo la gioia di chi è stato "graziato"; non sapremo più giudicare nessuno, ma in tutti cercheremo il fratello al quale assomigliamo rendendo, come dice il Papa, "feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione a ogni uomo e ogni donna del nostro tempo" e ci è accanto, perché trovi in noi il Tempio dove conoscere la "giustificazione". Coraggio, non scappare dall'inferno che diventa la storia macchiata dal peccato e attendi la misericordia. Non vai più d'accordo con qualcuno? Le persone che ti sono accanto hanno problemi? Concentrati su te stesso, inginocchiati, tritura il cuore davanti a Cristo, e chiedi pietà per te. Perché se ti converti tu e accogli il perdono saprai perdonare; è proprio attraverso questa tua preghiera che giungerà agli altri la giustificazione. Arriverà nel tuo sguardo trasfigurato di misericordia, umile e semplice che non difende nulla e offre l'amore di Cristo che lo ha giustificato come una roccia su cui gettare ogni male.
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