sabato 20 febbraio 2016

UN PENSIERO DI MADRE TERESA:
IL SILENZIO CI CONFERISCE UN NUOVO SGUARDO SU TUTTE LE COSE. ABBIAMO BISOGNO DI SILENZIO PER ARRIVARE A TOCCARE LE ANIME... GESU' E' SEMPRE LI CHE CI ASPETTA IN SILENZIO. IN QUEL SILENZIO EGLI CI ASCOLTERA', NEL SILENZIO PARLERA' ALLA NOSTRA ANIMA, E NEL SILENZIO NOI UDIREMO LA SUA VOCE. IL SILENZIO INTERIORE E' MOLTO DIFFICILE DA RAGGIUNGERE, MA DOBBIAMO SFORZARCI. NEL SILENZIO ATTINGEREMO NUOVE ENERGIE E RAGGIUNGEREMO UNA AUTENTICA UNITA' MINORE.....

OGGI 21/02/2016

Di Davide
A te grido, Signore, mia roccia,
con me non tacere:
se tu non mi parli,
sono come chi scende nella fossa.
Ascolta la voce della mia supplica,
quando a te grido aiuto,
quando alzo le mie mani
verso il tuo santo tempio.
Non trascinarmi via con malvagi e malfattori,
che parlano di pace al loro prossimo,
ma hanno la malizia nel cuore.
Ripagali secondo il loro agire,
secondo la malvagità delle loro azioni;
secondo le opere delle loro mani,
rendi loro quanto meritano.
Non hanno compreso l'agire del Signore
e l'opera delle sue mani:
egli li demolirà, senza più riedificarli.
Sia benedetto il Signore,
che ha dato ascolto alla voce della mia supplica.
Il Signore è mia forza e mio scudo,
in lui ha confidato il mio cuore.
Mi ha dato aiuto: esulta il mio cuore,
con il mio canto voglio rendergli grazie.
Forza è il Signore per il suo popolo,
rifugio di salvezza per il suo consacrato.
Salva il tuo popolo e benedici la tua eredità,
sii loro pastore e sostegno per sempre.
Commento
L’orante riconosce che senza la parola di Dio, la sua luce, l’unione con lui, non potrebbe vivere, sarebbe perduto.
Egli si rivolge a Dio con grande confidenza, alzando le mani secondo l’uso orientale, al cielo: “Verso il tuo tempio santo”.
Egli vive in mezzo agli empi e domanda forza per non lasciarsi attirare dal loro modi ingannevoli e quindi essere poi travolto da Dio con loro.
La parte d’invocazione di sventura sugli empi è omessa dalla recitazione cristiana.
Il salmista prosegue benedicendo e ringraziando il Signore di essere stato la sua forza e il suo “scudo”. Termina poi la sua preghiera con una richiesta di benedizione su tutto il popolo di Dio.....
PREGHIERA:
SIGNORE,NOSTRA FORZA E NOSTRO SCUDO, CHE IN CRISTO CI HAI REDENTI, ASCOLTA LA NOSTRA SUPPLICA: NON TRAVOLGERCI CON GLI EMPI, AFFINCHE' IL NOSTRO CUORE ESULTI, E POSSIAMO RENDERE GRAZIE A TE E AL TUO DIVIN FIGLIO... AMEN...
Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
Quando mi assalgono i malvagi
per divorarmi la carne,
sono essi, avversari e nemici,
a inciampare e cadere.
Se contro di me si accampa un esercito,
il mio cuore non teme;
se contro di me si scatena una guerra,
anche allora ho fiducia.
Una cosa ho chiesto al Signore,
questa sola io cerco:
abitare nella casa del Signore
tutti i giorni della mia vita,
per contemplare la bellezza del Signore
e ammirare il suo santuario.
Nella sua dimora mi offre riparo
nel giorno della sventura.
Mi nasconde nel segreto della sua tenda,
sopra una roccia mi innalza.
E ora rialzo la testa
sui nemici che mi circondano.
Immolerò nella sua tenda sacrifici di vittoria,
inni di gioia canterò al Signore.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito:
“Cercate il mio volto!”.
Il tuo volto, Signore, io cerco.
Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato,
ma il Signore mi ha raccolto.
Mostrami, Signore, la tua via,
guidami sul retto cammino,
perché mi tendono insidie.
Non gettarmi in preda ai miei avversari.
Contro di me si sono alzàti falsi testimoni
che soffiano violenza.
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.
Commento
"Il Signore è mia luce”, dice il salmista. La luce è fonte di vita, fa vedere le cose, dona letizia e il salmista trova in Dio la sua luce, la sua sorgente di letizia, la sua conoscenza delle cose. E il Signore è pure sua salvezza assistendolo contro i nemici, che altrimenti prevarrebbero su di lui e gli strazierebbero la carne, tanto lo odiano. Ma col Signore non vede perché dovrebbe avere paura: “Di chi avrò timore;... di chi avrò paura?”.
E’ tanto sicuro nel Signore che se anche un esercito si accampasse contro di lui il suo cuore non temerebbe, e se si arrivasse alla battaglia e ne fosse nel folto anche allora avrebbe fiducia di vincere.
Egli non ha ambizioni di potere, di onori e ricchezze. Ha chiesto una sola cosa al Signore e questa sola cerca: “Abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita”. Noi chiediamo di vivere sempre centrati nell’Eucaristia, nella viva appartenenza alla Chiesa, in ammirazione della sua bellezza di pace, di carità, di fede, di speranza, di sacrificio, di testimonianza, di operosità instancabile.
“La casa del Signore” è per il salmista il luogo di rifugio offertogli dal Signore nel giorno della sventura, quando c’è la prova, la tribolazione. In essa si sente protetto, come nascosto, dalla turba degli uomini, e nello stesso tempo come posto su di una rupe inattaccabile.
Confortato nella casa del Signore non è pavido, ma in pieno sole rialza la testa da vincente; ha il coraggio di lottare certo della vittoria, che celebrerà nell’esultanza: “Immolerò nella sua tenda sacrifici di vittoria”. Noi non immoleremo tori o capri, bensì faremo offerte dei risultati del superamento del giorno in cui eravamo prossimi alla rovina, e faremo banchetti con i fratelli poveri.
Il salmista ritorna sulla sua situazione di dolore, trovando sempre conforto nella fede.
Umile, non può che presentarsi come reo di molti peccati davanti al Signore e chiede di non essere respinto con ira da Signore.
Egli ha un programma: “Cercare il volto del Signore”, per conoscerlo sempre di più e così sempre di più amarlo. E, ancora, cerca il volto del Signore per riceverne la volontà e la benevolenza. Il salmista mostra le sue ferite passate, la sua storia di dolore: “Mio padre e mia madre mi hanno abbandonato, ma il Signore mi ha raccolto”.
Ora è saldo e sicuro, ma insidiato da falsi testimoni che lo vogliono trascinare in giudizio e per questo diffondono negli animi violenza contro di lui. Ma anche se costoro avessero da prevalere egli è certo di “contemplare la bontà del Signore nella terra dei viventi”; nel cielo e poi un giorno nella risurrezione, nella creazione rinnovata.
PREGHIERA:
SIGNORE, DIFENDICI DAI NEMICI; CONCEDICI DI ABITARE NELLA TUA CASA, PER GUSTARE IL TUO AMORE. MOSTRACI LA TUA VIA, GUIDACI SUL RETTO CAMMINO AFFINCHE' POSSIAMO CONTEMPLARE LA TUA BONTA' NELLA TERRA DEI VIVENTI... AMEN