Quando la persona di cui sei innamorato e non corrisponde, senti una fitta al cuore. Anche quando sei amato da una persona e ti rendi conto di non averla saputo amare ,senti una fitta al cuore. Ecco,: ho fatto l'esperienza,forte, di cosa significhi sentire nella profondità dell'anima quanto pazzamente ci ama Dio. Io,che sono dura a piangere ma proprio dura, ho iniziato a piangere a dirotto. Prima un pianto di dolore ma poi un pianto di gioia.........Vi auguro che possiate piangere di gioia,nella contemplazione dello sguardo di colui che è l'Amore, che possiate sentire lo sguardo d'amore personale che il Signore ha sulla vostra vita...
(chiara amirante)
sabato 16 aprile 2016
Servi inutili a tempo pieno - don Tonino Bello
"Anche tu per evangelizzare il mondo": il Signore ce l'ha anche con te. La sua mano tesa ti ha individuato nella folla.
E' inutile che tu finga di non sentire, o ti nasconda per non farti vedere. Quell'indice ti raggiunge e ti inchioda a responsabilità precise che non puoi scaricare su nessuno.
"Anche tu". Perché il mondo è la vigna del Signore, dove egli ci manda tutti a lavorare.
A qualsiasi ora del giorno.
Non preoccuparti: non ti si chiede nulla di straordinario. Neppure il tuo denaro: forse non ne hai.
E quand'anche ne avessi, e lo donassi tutto, non avresti ancora obbedito all'intimo comando del Signore.
Si chiede da te soltanto che, ovunque tu vada, in qualsiasi angolo tu consumi l'esistenza, possa diffondere attorno a te il buon profumo di Cristo. Che ti lasci scavare l'anima dalle lacrime della gente.
Che ti impegni a vivere la vita come un dono e non come un peso.
Che ti decida, finalmente, a camminare sulle vie del Vangelo, missionario di giustizia e di pace. Esprimi in mezzo alla gente una presenza gioiosa, audace, intelligente e propositiva. Ricordati che l'assiduità liturgica nel tempio non ti riscatterà dalla latitanza missionaria sulla strada. Ma fermati anche 'a fare il pieno' perché in un'eccessiva frenesia pastorale c'è la convinzione che Dio non possa fare a meno di noi ... ".
"… Se vi dicono che afferrate le nuvole, che battete l'aria, che non siete pratici, prendetelo come un complimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non praticate sconti sull'utopia. Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristo e vi date da fare per vivere il Vangelo, la gente si chiederà: " Ma cosa si cela negli occhi così pieni di stupore di costoro?"
"Anche tu per evangelizzare il mondo": il Signore ce l'ha anche con te. La sua mano tesa ti ha individuato nella folla.
E' inutile che tu finga di non sentire, o ti nasconda per non farti vedere. Quell'indice ti raggiunge e ti inchioda a responsabilità precise che non puoi scaricare su nessuno.
"Anche tu". Perché il mondo è la vigna del Signore, dove egli ci manda tutti a lavorare.
A qualsiasi ora del giorno.
Non preoccuparti: non ti si chiede nulla di straordinario. Neppure il tuo denaro: forse non ne hai.
E quand'anche ne avessi, e lo donassi tutto, non avresti ancora obbedito all'intimo comando del Signore.
Si chiede da te soltanto che, ovunque tu vada, in qualsiasi angolo tu consumi l'esistenza, possa diffondere attorno a te il buon profumo di Cristo. Che ti lasci scavare l'anima dalle lacrime della gente.
Che ti impegni a vivere la vita come un dono e non come un peso.
Che ti decida, finalmente, a camminare sulle vie del Vangelo, missionario di giustizia e di pace. Esprimi in mezzo alla gente una presenza gioiosa, audace, intelligente e propositiva. Ricordati che l'assiduità liturgica nel tempio non ti riscatterà dalla latitanza missionaria sulla strada. Ma fermati anche 'a fare il pieno' perché in un'eccessiva frenesia pastorale c'è la convinzione che Dio non possa fare a meno di noi ... ".
"… Se vi dicono che afferrate le nuvole, che battete l'aria, che non siete pratici, prendetelo come un complimento. Non fate riduzioni sui sogni. Non praticate sconti sull'utopia. Se dentro vi canta un grande amore per Gesù Cristo e vi date da fare per vivere il Vangelo, la gente si chiederà: " Ma cosa si cela negli occhi così pieni di stupore di costoro?"
(don Tonino Bello)
I 10 Comandamenti dell' Amicizia
1. Stimerai l'amicizia come la più preziosa delle perle.
«Nessun rimedio ha più valore, nessuno è più efficace di un amico presso il quale troviamo conforto nelle giornate cattive e insieme al quale condividiamo la gioia nei momenti di felicità» (A. Rievaulx).
2. Amerai tutti i tuoi amici senza gelosie.
« I veri amici non permettono alla gelosia e allo spirito di competizione di degradare o alterare il loro rapporto; l'amicizia non è esclusiva né possessiva».
E’ dunque importante amare prima se stessi: «non ci si può innamorare di nessuno, se prima di tutto non si è amici di se stessi » (E. Strachen).
E’ dunque importante amare prima se stessi: «non ci si può innamorare di nessuno, se prima di tutto non si è amici di se stessi » (E. Strachen).
3. Aprirai generosamente la tua amicizia ad altri cuori.
« Se il cuore si apre agli altri, si allarga e si riempie di gioia: questo è il bellissimo segreto della vita interiore». «L'amicizia rinchiusa in se stessa finisce per stancare e deludere; a essere sempre e solo in due, si finisce per intristirsi ed annoiarsi».
4. Manterrai l'amicizia con il dialogo.
«L'amicizia ha bisogno della comunicazione fra amici. Altrimenti non può nascere né vivere» (Francesco di Sales).
Gli uomini hanno bisogno di parlare e di essere ascoltati: «la loro anima colma di preoccupazioni, di noia o di gioie aspira ad esprimersi.
Le parole permettono una comunicazione reciproca».
Gli uomini hanno bisogno di parlare e di essere ascoltati: «la loro anima colma di preoccupazioni, di noia o di gioie aspira ad esprimersi.
Le parole permettono una comunicazione reciproca».
5. Ai tuoi amici confiderai le tue pene e le tue gioie in tutta semplicità.
«Un amico è qualcuno che sa tutto di voi e che ciononostante vi ama» (Bibbia).
«Una delle grandi felicità della vita è l'amicizia, e una delle felicità dell'amicizia è aver qualcuno cui confidare un segreto» (A. Manzoni).
«Una delle grandi felicità della vita è l'amicizia, e una delle felicità dell'amicizia è aver qualcuno cui confidare un segreto» (A. Manzoni).
6. Ai tuoi amici ti mostrerai come sei veramente.
Quale conforto è provare una completa fiducia in qualcuno, poter dire le cose come vengono, senza dover pesare le parole, poter stare in silenzio se la desideriamo. Sì, il segno della vera amicizia é il fatto che il silenzio non pesa.
7. Fornirai loro un valido sostegno nelle difficoltà.
«La vera amicizia nasce nel momento in cui decido di essere un amico, e non solo di averne uno».
«Amico è colui che è al vostro fianco nei momenti difficili».
«Quando un amico è in difficoltà, non annoiatelo chiedendogli cosa potete fare per lui; pensate a quello che sarebbe opportuno fare e fatelo» (E. W. Howe).
«Amico è colui che è al vostro fianco nei momenti difficili».
«Quando un amico è in difficoltà, non annoiatelo chiedendogli cosa potete fare per lui; pensate a quello che sarebbe opportuno fare e fatelo» (E. W. Howe).
8. Ai tuoi amici perdonerai i loro difetti senza esitazioni.
«Nell'amicizia non si va lontano, se non si sa perdonare».
« Per farsi un amico, bisogna chiudere un occhio. Per conservarlo, bisogna chiuderli tutti e due!» (N. Douglas).
« Per farsi un amico, bisogna chiudere un occhio. Per conservarlo, bisogna chiuderli tutti e due!» (N. Douglas).
9. Cercherai sempre di rendere migliori i tuoi amici.
Ci sono amicizie fatte di complicità che non fanno che alimentare la mediocrità.
La vera amicizia è un'amicizia di emulazione: «Amare qualcuno, diceva Dostoiewski, significa vederlo come Dio voleva che fosse».
La vera amicizia è un'amicizia di emulazione: «Amare qualcuno, diceva Dostoiewski, significa vederlo come Dio voleva che fosse».
10. Con i tuoi amici costruirai appassionatamente un mondo migliore.
L'amicizia non cambia soltanto due cuori, ma cambia tutti i rapporti con gli altri e può cambiare il mondo, se è posta al servizio di un grande progetto
Il cuore più bello del mondo
C'era una volta un giovane in mezzo a una piazza gremita di persone: diceva di avere il cuore più bello del mondo, o quantomeno del suo paese. Tutti quanti gliel'ammiravano: era davvero perfetto, senza alcun minimo difetto.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntàti addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dove dalle quali erano stati asportàti dei pezzi e rimpiazzàti con altri, ma non combaciavano bene - così il cuore risultava tutto rattoppato.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio.
Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi – e così ho qualche rattoppo, a cui sono affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini.
Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone.. e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa sia la VERA bellezza?"
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Erano tutti concordi nell'ammettere che quello era proprio il cuore più bello che avessero mai visto in vita loro, e più lo dicevano, più il giovane s'insuperbiva e si vantava di quel suo cuore meraviglioso.
All'improvviso spuntò fuori dal nulla un vecchio, che emergendo dalla folla disse: "Beh, a dire il vero.. il tuo cuore è molto meno bello del mio."
Quando lo mostrò, aveva puntàti addosso gli occhi di tutti: della folla, e del ragazzo.
Certo, quel cuore batteva forte, ma era ricoperto di cicatrici.
C'erano zone dove dalle quali erano stati asportàti dei pezzi e rimpiazzàti con altri, ma non combaciavano bene - così il cuore risultava tutto rattoppato.
Per giunta, era pieno di grossi buchi dove mancavano interi pezzi.
Così tutti quanti osservavano il vecchio, colmi di perplessità, domandandosi come potesse affermare che il suo cuore fosse bello.
Il giovane guardò com'era ridotto quel vecchio e scoppiò a ridere: "Starai scherzando!", disse. "Confronta il tuo cuore col mio: il mio è perfetto, mentre il tuo è un rattoppo di ferite e lacrime."
"Vero", ammise il vecchio. "Il tuo ha un aspetto assolutamente perfetto, ma non farei mai a cambio col mio.
Vedi, ciascuna ferita rappresenta una persona alla quale ho donato il mio amore: ho staccato un pezzo del mio cuore e gliel'ho dato, e spesso ne ho ricevuto in cambio un pezzo del loro cuore, a colmare il vuoto lasciato nel mio cuore.
Ma, certo, ciò che dai non è mai esattamente uguale a ciò che ricevi – e così ho qualche rattoppo, a cui sono affezionato, però: ciascuno mi ricorda l'amore che ho condiviso.
Altre volte invece ho dato via pezzi del mio cuore a persone che non mi hanno corrisposto: questo ti spiega le voragini.
Amare è rischioso, certo, ma per quanto dolorose siano queste voragini che rimangono aperte nel mio cuore, mi ricordano sempre l'amore che provo anche per queste persone.. e chissà? Forse un giorno ritorneranno, e magari colmeranno lo spazio che ho riservato per loro.
Comprendi, adesso, che cosa sia la VERA bellezza?"
Il giovane era rimasto senza parole, e lacrime copiose gli rigavano il volto. Prese un pezzo del proprio cuore, andò incontro al vecchio, e gliel'offrì con le mani che tremavano.
Il vecchio lo accettò, lo mise nel suo cuore, poi prese un pezzo del suo vecchio cuore rattoppato e con esso colmò la ferita rimasta aperta nel cuore del giovane.
Ci entrava, ma non combaciava perfettamente.
Il giovane guardò il suo cuore, che non era più "il cuore più bello del mondo", eppure lo trovava più meraviglioso che mai: perché l'amore del vecchio ora scorreva dentro di lui.
Quando la persona di cui sei innamorato e non corrisponde, senti una fitta al cuore. Anche quando sei amato da una persona e ti rendi conto di non averla saputo amare ,senti una fitta al cuore. Ecco,: ho fatto l'esperienza,forte, di cosa significhi sentire nella profondità dell'anima quanto pazzamente ci ama Dio. Io,che sono dura a piangere ma proprio dura, ho iniziato a piangere a dirotto. Prima un pianto di dolore ma poi un pianto di gioia.........Vi auguro che possiate piangere di gioia,nella contemplazione dello sguardo di colui che è l'Amore, che possiate sentire lo sguardo d'amore personale che il Signore ha sulla vostra vita...
(chiara amirante)
(chiara amirante)
“È impossibile avanzare verso Dio senza prima conoscere noi stessi perchè ci esporremo a grandi illusioni: a cadere facilmente in un ottimismo presuntuoso, che ci farà credere perfetti quando ancora non capiamo nulla di perfezione, o a cadere nello scoraggiamento che ingrandirà i nostri peccati. In entrambi i casi il risultato sarà lo stesso, perché come minimo saremo indotti ad abbandonare la perseveranza nell’impegno per piombare nella
superbia o nella tiepidezza. Come correggerci di mancanze che non riusciamo a vedere?Come sviluppare le nostre qualità, se per noi non è chiaro che le abbiamo?”(El pan 15, 205)
Conoscere se stessi è dunque una scelta importante e un compito prioritario e continuo della vita di preghiera. Tutti i maestri di spirito concordano nell’affermare che non si
dovrebbe mai concludere la preghiera di ascolto senza aver scovato alla sua luce un proprio difetto abituale e aver preso la decisione concreta di correggerlo.Ma, attenzione, Madre Speranza non conferma soltanto che la preghiera di ascolto è
necessaria per vedere i propri difetti e convertirsene, aggiunge che è anche indispensabile per scoprire le proprie qualità e così poterle sviluppare. Sembra suggerire che per camminare verso Dio occorrono due gambe, perché solo in una visione completa di sé, come persona capace di peccato ma anche ricca di doni e capace di bene per grazia di Dio, è la verità e l’umiltà. Così Madre Speranza guardava se stessa e così vedeva gli altri. Una caratteristica consueta della sua maternità, era di saper far emergere nelle persone a lei affidate i talenti che, quasi sempre, loro stesse ignoravano di avere e riuscire, così, a promuovere e a fare progredire le persone verso il bene.Cosciente che uno dei maggiori pericoli della perseveranza nell’impegno è lo scoraggiamento nel vedere solo i propri limiti, ci raccomanda di non terminare mai la preghiera senza aver prima riconosciuto, alla luce di Dio, anche tutte le nostre qualità.
superbia o nella tiepidezza. Come correggerci di mancanze che non riusciamo a vedere?Come sviluppare le nostre qualità, se per noi non è chiaro che le abbiamo?”(El pan 15, 205)
Conoscere se stessi è dunque una scelta importante e un compito prioritario e continuo della vita di preghiera. Tutti i maestri di spirito concordano nell’affermare che non si
dovrebbe mai concludere la preghiera di ascolto senza aver scovato alla sua luce un proprio difetto abituale e aver preso la decisione concreta di correggerlo.Ma, attenzione, Madre Speranza non conferma soltanto che la preghiera di ascolto è
necessaria per vedere i propri difetti e convertirsene, aggiunge che è anche indispensabile per scoprire le proprie qualità e così poterle sviluppare. Sembra suggerire che per camminare verso Dio occorrono due gambe, perché solo in una visione completa di sé, come persona capace di peccato ma anche ricca di doni e capace di bene per grazia di Dio, è la verità e l’umiltà. Così Madre Speranza guardava se stessa e così vedeva gli altri. Una caratteristica consueta della sua maternità, era di saper far emergere nelle persone a lei affidate i talenti che, quasi sempre, loro stesse ignoravano di avere e riuscire, così, a promuovere e a fare progredire le persone verso il bene.Cosciente che uno dei maggiori pericoli della perseveranza nell’impegno è lo scoraggiamento nel vedere solo i propri limiti, ci raccomanda di non terminare mai la preghiera senza aver prima riconosciuto, alla luce di Dio, anche tutte le nostre qualità.
L'abbiamo vissuta tutti, chi più chi meno l'ebbrezza dello sguardo dell'amato che ti investe del suo amore, che ti fa volare, l'abbiamo vissuta. Piccoli momenti di pace, magari poi tante ferire....Però abbiamo conosciuto almeno un poco cosa vuol dire entrare nel mistero di uno sguardo che ti ama. Immaginiamo- visto che siamo ancora nel campo dell'immaginazione- cosa può voler dire incontrare lo sguardo degli Amore degli amori, lasciarci raggiungere dallo sguardo dell'Amore infinito che ci ha amato pazzamente dall'eternità. Se lo sguardo del tuo innamorato è riuscito a darti la sensazione di volare,immagina cosa può essere quando entri nella contemplazione....Entrare nella contemplazione significa" lasciarsi raggiungere dallo sguardo d'amore di Dio"
( Chiara Amirante )
( Chiara Amirante )
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