domenica 6 marzo 2016

NOVENA MADRE SPERANZA

Rev.ma Madre Speranza di Gesù
FONDATRICE DELLA CONGREGAZIONE
DELLE ANCELLE
DELL'AMORE MISERICORDIOSO

Imprimatur:
Fr. Petrus Canisius van Lierde, Vic. Gen.
E Vicariatu Civitatis Vaticanae
die 20 novembris 1965


Approviamo volentieri la stampa di questa devota Novena all'Amore Misericordioso di Gesù, riconoscenti verso la nuova Congregazione religiosa stabilita ormai anche in questa Diocesi.
Ogni anima che si gioverà di questa pia pratica, possa <<contare in eterno le misericordie del Signore>>.
Todi, 8 giugno 1945
Festa del S. Cuore di Gesù.

ALFONSO M. DE SANCTIS
Vescovo di Todi


<<Tutto per amore>>
* Nel 1930 Madre Speranza ha fondato, la notte di Natale, in Spagna, la Congregazione delle Ancelle dell'Amore Misericordioso.
* Nel 1951, il 15 agosto, in Italia, ha fondato la Congregazione dei Figli dell'Amore Misericordioso.
* Nel 1955 ha iniziato in Collevalenza la costruzione del Santuario dell'Amore Misericordioso. Nel 1955 ne fu costruita la Cappella dell'Amore Misericordioso che il 30 settembre 1959 mons. De Sanctis, compianto vescovo di Todi, eresse canonicamente Santuario dell'Amore Misericordioso, mentre il 31 ottobre 1965 veniva consacrato dal vescovo di Todi mons. Fustella ed inaugurato da Sua Em.za il card. Ottaviani il nuovo Tempio, adiacente alla precedente cappella.
Il Santo Padre Giovanni Paolo II, in ricordo del suo pellegrinaggio a Collevalenza avvenuto il 22 novembre 1981, con la Bolla Papale in data 17 aprile 1982 ha voluto insignire il Santuario del titolo di Basilica Minore.
Madre Speranza è morta in Collevalenza il giorno 8 febbraio 1983; la sua salma è tumulata nella Cripta del Santuario. E' in corso il processo di canonizzazione e il 23 aprile 2002 la Chiesa ha dichiarato venerabile Madre Speranza, riconoscendone le virtù eroiche.

I GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle prime parole del Padre nostro:"Padre" è il titolo che conviene a Dio, perché a Lui dobbiamo quanto è in noi nell’ordine della natura e in quello soprannaturale della grazia che ci fa suoi figli adottivi. Vuole che lo chiamiamo Padre perché, come figli, lo amiamo, gli obbediamo e lo onoriamo, e per ravvivare in noi l’amore e la fiducia di ottenere quanto gli domandiamo.
"Nostro", perché avendo Dio un solo Figlio naturale, nella sua infinita carità ne volle avere molti adottivi ai quali comunicare le sue ricchezze e perché, avendo tutti lo stesso Padre ed essendo fratelli, ci amassimo gli uni gli altri.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, sii per me Padre, custode e guida nel mio pellegrinaggio affinché nulla mi turbi e non sbagli il cammino che conduce a Te. E tu, Madre mia, che con tanta delicatezza e premura ti sei presa cura del buon Gesù, educami e aiutami nel compimento del mio dovere, conducendomi per i sentieri dei comandamenti. Dì per me a Gesù: "Ricevi questo figlio, te lo raccomando con tutta l’insistenza del mio cuore materno".
Pater, Ave e Gloria.
II GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Che sei nei cieli". 
Diciamo "che sei nei cieli" perché, pur essendo Dio in ogni luogo come Signore del cielo e della terra, il pensiero del cielo ci muova ad amarlo con più venerazione e, vivendo in questa vita come pellegrini, ad aspirare alle cose celesti.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena).
PreghieraGesù mio, so che tu rialzi i caduti, liberi dal carcere i prigionieri, non respingi nessun afflitto e guardi con amore e misericordia tutti i bisognosi. Perciò ascoltami, ti prego, perché ho bisogno di parlare con te della salvezza della mia anima e di ricevere i tuoi salutari consigli. Mi spaventano i miei peccati, Gesù mio, mi vergogno delle mie ingratitudini e delle mie diffidenze. Ho gran timore del tempo che tu mi hai dato per fare il bene e che io, invece, ho speso male e, peggio ancora, offendendoti. A te ricorro, Signore, che hai parole di vita eterna.
Pater, Ave e Gloria

III GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Sia santificato il tuo nome". 
È questa la prima cosa che dobbiamo desiderare, la prima cosa che dobbiamo chiedere nell’orazione, l’intenzione che deve orientare tutte le nostre opere ed azioni: che Dio sia conosciuto, amato, servito e adorato, e che al suo potere si sottometta ogni creatura.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, aprimi le porte della tua pietà, imprimi in me il sigillo della tua sapienza, fa che mi veda libero da ogni affetto illecito e che ti serva con amore, gioia e sincerità. Confortato col profumo soave della tua divina parola e dei tuoi comandamenti, possa progredire sempre nelle virtù.
Pater, Ave e Gloria.

 IV GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Venga il tuo regno".
 In questa domanda chiediamo che venga in noi il regno della sua grazia e dei favori del cielo, che è il regno dei giusti e il regno della gloria dove Egli regna in perfetta comunione coi Beati. Perciò chiediamo anche la fine del regno del peccato, del demonio e delle tenebre.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraSignore, abbi misericordia di me e rendi il mio cuore simile al tuo. Abbi misericordia di me, Dio mio, e liberami da tutto ciò che mi impedisce di giungere a te e fa’ che nell’ora della morte non oda una sentenza terribile, ma le salutari parole della tua voce: "Vieni, benedetto dal Padre mio", e la mia anima gioisca alla vista del tuo volto.
Pater, Ave e Gloria.

 V GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra". 
Qui chiediamo che la volontà di Dio si faccia in tutte le creature con fortezza e perseveranza, con purezza e perfezione, e chiediamo di compierla noi stessi, in qualsiasi modo e per qualunque via si venga a conoscere.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraDammi, Gesù mio, una fede viva, fa’ che io osservi fedelmente i tuoi divini comandamenti e che, col cuore pieno del tuo amore e della tua carità, corra sulla via dei tuoi precetti. Fammi gustare la soavità del tuo spirito ed avere fame di compiere la tua divina volontà, perché sempre ti sia accetto e gradito il mio povero servizio.
Mi benedica, Gesù mio, l’Onnipotenza del Padre. Mi benedica la tua Sapienza. Mi dia la sua benedizione la benignissima Carità dello Spirito Santo e mi custodisca per la vita eterna.
Pater, Ave e Gloria.


 VI GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d'ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Dacci oggi il nostro pane quotidiano". 
Qui chiediamo il Pane eccellentissimo che è il SS. Sacramento; l'alimento ordinario dell'anima nostra, che è la grazia, i sacramenti e le ispirazioni del cielo. Chiediamo anche l'alimento necessario per conservare la vita del corpo, da procurarsi con moderazione. Chiamiamo nostro il Pane eucaristico perché è istituito per il nostro bisogno e perché il nostro Redentore dà se stesso a noi nella Comunione. Diciamo quotidiano per esprimere la dipendenza ordinaria che abbiamo da Dio in tutto, corpo e anima, ogni ora e ogni momento. Dicendo dacci oggi, compiamo un atto di carità, chiedendo per tutti gli uomini senza l’affanno del domani.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa' di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, tu che sei fonte di vita, dammi da bere l'acqua viva che sgorga da te stesso perché, gustando di te, non abbia più sete che di te; annegami tutto nell'abisso del tuo amore e della tua misericordia e rinnovami col tuo preziosissimo sangue, con il quale mi hai riscattato. Lavami, con l'acqua del tuo santissimo costato, da tutte le macchie con le quali ho contaminato la bella veste dell'innocenza che mi hai dato nel battesimo. Riempimi, Gesù mio, del tuo santo Spirito e rendimi puro di corpo e di anima.
Pater, Ave e Gloria.

 VII GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori". 
Chiediamo a Dio di perdonare i nostri debiti, cioè i peccati e la pena meritata per essi; pena enorme che mai potremo pagare se non col sangue del buon Gesù, con i talenti di grazia e di natura che abbiamo ricevuti da Dio e con tutto ciò che siamo e possediamo. In questa domanda ci impegniamo a perdonare al nostro prossimo i debiti che ha con noi, senza vendicarci, anzi dimenticando le ingiurie e le offese che ci ha fatto. Così Dio mette nelle nostre mani il giudizio che si farà di noi, perché se perdoniamo ci perdonerà, ma se non perdoniamo agli altri, Egli non ci perdonerà.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, so che tu chiami tutti senza eccezione; abiti negli umili, ami chi ti ama, giudichi la causa del povero, hai pietà di tutti e nulla disprezzi di quanto il tuo potere ha creato; dissimuli le mancanze degli uomini, li attendi a penitenza e ricevi il peccatore con amore e misericordia. Apri anche a me, Signore, la sorgente della vita, concedimi il perdono e annienta in me tutto ciò che si oppone alla tua legge divina.
Pater, Ave, Gloria

 VIII GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Non ci indurre in tentazione". 
Nel chiedere al Signore che non ci lasci cadere nella tentazione, riconosciamo che Egli permette la tentazione per il nostro bene, la nostra debolezza per vincerla, la fortezza divina per la nostra vittoria. Riconosciamo che il Signore non nega la sua grazia a chi fa da parte sua quanto è necessario per vincere i nostri potenti nemici. Chiedendo che non ci lasci cadere nella tentazione domandiamo di non contrarre nuovi debiti oltre quelli già contratti.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, sii protezione e conforto all’anima mia; sii mia difesa contro ogni tentazione e coprimi con lo scudo della tua verità. Sii il mio compagno e la mia speranza; difesa e riparo contro tutti i pericoli dell'anima e del corpo. Guidami nel vasto mare di questo mondo e degnati di consolarmi in questa tribolazione. Mi sia di porto sicurissimo l'abisso del tuo amore e della tua misericordia, così potrò vedermi libero dalle insidie del demonio.
Pater, Ave, Gloria

 IX GIORNO
Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen
Preghiera introduttivaGesù mio, grande è il mio dolore considerando la disgrazia che ho avuto di offenderti tante volte. Tu invece, con cuore di Padre, non solo mi hai perdonato ma con le tue parole: "domandate ed otterrete" mi inviti a chiederti quanto mi è necessario. Pieno di fiducia ricorro al tuo Amore Misericordioso, affinché mi conceda ciò che imploro in questa novena e soprattutto la grazia di cambiare la mia condotta e d’ora innanzi di testimoniare la mia fede con le opere, vivendo secondo i tuoi precetti, e di ardere nel fuoco della tua carità.
Meditazione sulle parole del Padre nostro:
"Ma liberaci dal male. Amen".
 Chiediamo che Dio ci liberi da ogni male, cioè dai mali dell’anima e da quelli del corpo, da quelli eterni e da quelli temporali; dai passati, dai presenti e dai futuri; dai peccati, dai vizi, dalle passioni disordinate, dalle cattive inclinazioni e dallo spirito d’ira e di superbia. Lo chiediamo dicendo amen, con intensità, affetto e fiducia, poiché Dio vuole e comanda che chiediamo così.
DomandaGesù mio, a te ricorro in questa tribolazione. Se tu vuoi usare la tua clemenza con questa misera creatura tua, trionfi la tua bontà. Per il tuo amore e la tua misericordia perdona le mie colpe; e anche se indegno di ottenere ciò che ti domando, esaudisci pienamente i miei desideri se è per la tua gloria e per il bene della mia anima. Nelle tue mani mi abbandono: fa’ di me ciò che a te è gradito.
(Chiediamo la grazia che desideriamo ottenere con questa novena)
PreghieraGesù mio, lavami col Sangue del tuo divino costato, e fammi tornare puro alla vita della tua grazia. Entra, Signore, nella mia povera stanza e riposa con me; accompagnami nel pericoloso cammino che percorro affinché non mi perda. Sostieni, Signore, la debolezza del mio spirito e consola le angustie del mio cuore dicendomi che, per la tua misericordia, non lascerai di amarmi un solo momento e che sarai sempre con me.
Pater, Ave, Gloria

pensieri

" Madre Speranza lo dice il nome invita tutti, proprio in questi tempi, ad una totale confidenza nell'Amore Misericordioso di Gesù e a diventare uomini e donne di misericordie, di tenerezze, i perdono e di pace. Francesco D'Assisi augura Pace e bene, Madre Speranza, con la sua concretezza femminile, invocava per tutti la salute e pace."

( pensieri di Madre Speranza)

Gesù desidera che mettiamo tutta la nostra fiducia in Lui. Anche se ci sentiamo come una nave senza bussola in alto mare, dobbiamo darci completamente a lui senza avere la pretesa di controllare i suoi atti....

VANGELO

In quel tempo, si avvicinavano a Gesù tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro».
Ed egli disse loro questa parabola: «Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l'anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”».
MEDITA
La parabola del Vangelo di oggi è l'unica ad essere nota con tanti nomi diversi, a seconda dell'aspetto a cui si vuole dare risalto. Nel linguaggio comune si parla spesso di “figliuol prodigo”; l'espressione è diventata corrente per indicare chi sperpera, chi si dà alla bella vita… Riflettendo bene, comunque, per l'epoca di Gesù già l'aver chiesto la propria parte di eredità al padre ed essersene andato di casa costituiva un affronto imperdonabile. Il gesto del figlio giovane, oltretutto, è ponderato: prima chiede i soldi al padre, poi fa passare alcuni giorni nei quali, evidentemente, prepara la partenza. Sembra quasi di vederlo raccogliere le sue cose, sistemare il bagaglio e partire senza voltarsi indietro. Che cosa significa per noi fare fagotto e “andarcene dalla casa del padre”? La prima risposta che viene in mente riporta a un generico allontanamento dalla preghiera e dall'ascolto. Ma nel Vangelo di oggi il distacco è più forte, è un taglio netto che solo la presa di coscienza e la misericordia potranno ricucire. Ce ne andiamo dalla casa del padre ogni volta che, come entrambi i figli della parabola, ci scordiamo che Dio ci ama infinitamente, ci arrabbiamo con lui, siamo risentiti per ciò che non abbiamo e cerchiamo di spegnere altrove la sete di amore che sempre ci accompagna.