sabato 19 marzo 2016

L'abbandono più doloroso "Qui cominciarono le lotte che venivano da persone molto buone come erano le mie sorelle della Congregazione, Sacer­doti, Religiosi e persone rispettabili, ma queste persone furono accecate ad opera dell'inferno intero, per la loro e la mia sofferenza". Di fronte alla reazione negativa dei Superiori, Padre Anto­nio Naval andò anch'egli a Vicàlvaro per annunciare che anche il Vescovo di Madrid, Mons. Leopoldo Eijo y Garay, era di parere contrario perché l'opera si portasse a compimento, ma incoraggiò la Madre a perseverare nella sua decisione, con­vinto che quella era la volontà di Dio. Madre Speranza, molto addolorata, ritenne allora conveniente riferirgli un suo presen­timento avuto dopo la Comunione, che cioè per portare a com­pimento l'opera si sarebbe ritrovata sola, abbandonata da tutti, momentaneamente perfino dal suo Padre Spirituale. Era soprattutto questo abbandono a farla soffrire, ma confidava che dopo questa dolorosa prova sarebbe tornata a confessarsi da lui e a ricevere i suoi saggi consigli. Nonostante l'esplicita dichiarazione del Padre Naval di non abbandonarla per nessun motivo, di fatto, dopo alcuni giorni, costui le comunicò per telefono che il Superiore e il Vescovo gli impedivano di appoggiarla nella realizzazione della sua opera e che se si fosse ostinata nel proseguire sarebbe stata scomunicata. Madre Speranza, con rispetto, ma con altrettanta franchezza disse al Padre Antonio Naval: "Non è forse vero, Padre, che nel ri

L'abbandono più doloroso
"Qui cominciarono le lotte che venivano da persone molto buone come erano le mie sorelle della Congregazione, Sacer­doti, Religiosi e persone rispettabili, ma queste persone furono accecate ad opera dell'inferno intero, per la loro e la mia sofferenza".
Di fronte alla reazione negativa dei Superiori, Padre Anto­nio Naval andò anch'egli a Vicàlvaro per annunciare che anche il Vescovo di Madrid, Mons. Leopoldo Eijo y Garay, era di parere contrario perché l'opera si portasse a compimento, ma incoraggiò la Madre a perseverare nella sua decisione, con­vinto che quella era la volontà di Dio. Madre Speranza, molto addolorata, ritenne allora conveniente riferirgli un suo presen­timento avuto dopo la Comunione, che cioè per portare a com­pimento l'opera si sarebbe ritrovata sola, abbandonata da tutti, momentaneamente perfino dal suo Padre Spirituale. Era soprattutto questo abbandono a farla soffrire, ma confidava che dopo questa dolorosa prova sarebbe tornata a confessarsi da lui e a ricevere i suoi saggi consigli.
Nonostante l'esplicita dichiarazione del Padre Naval di non abbandonarla per nessun motivo, di fatto, dopo alcuni giorni, costui le comunicò per telefono che il Superiore e il Vescovo gli impedivano di appoggiarla nella realizzazione della sua opera e che se si fosse ostinata nel proseguire sarebbe stata scomunicata. Madre Speranza, con rispetto, ma con altrettanta franchezza disse al Padre Antonio Naval: "Non è forse vero, Padre, che nel rivelarle i sentimenti della mia anima con la chiarezza con cui 1'ho fatto, lei ha compreso che era quella la volontà di Dio? Ha creduto o no che era volontà di Dio e che di Dio era la voce che avevo sentito nella mia anima?".
Il Padre le rispose: "Ti ripeto che credo fermamente che tutto viene da Gesù e che lui desidera che si faccia questa fondazione, però nonostante tutto ti dico che tenendo conto dell'atteggiamento del Vescovo, non si può realizzare ed io non posso seguitare ad aiutarti, né a dirigerti se non lasci per il momento tutto".
La Madre proseguì: "Non mi spaventa il fatto che lei mi abbandoni, Padre mio, infatti lei ben sa che provenendo la visione da Gesù, quello che lei fa era già previsto. Neppure la lotta mi spaventa, dato che lei stesso la vedeva arrivare e mi incoraggiava ad affrontar­la".
Poi alzandosi, senza forze e con il cuore a pezzi, ma non­ostante tutto piena di coraggio aggiunse: "Padre mio, le chiedo una sola cosa: essendo ormai arrivato il momento nel quale deve compiersi la volontà del Buon Gesù, quella, cioè, di essere lasciata sola e senza più poter rice­vere i sui saggi consigli, preghi perché non mi perda di corag­gio neppure per un momento e compia sempre la volontà di Gesù e se non avrò la sorte di vederlo ancora in terra, Gesù fac­cia che ci vediamo nel cielo".
"Qui cominciarono le lotte che venivano da persone molto buone come erano le mie sorelle della Congregazione, Sacer­doti, Religiosi e persone rispettabili, ma queste persone furono accecate ad opera dell'inferno intero, per la loro e la mia sofferenza".
Di fronte alla reazione negativa dei Superiori, Padre Anto­nio Naval andò anch'egli a Vicàlvaro per annunciare che anche il Vescovo di Madrid, Mons. Leopoldo Eijo y Garay, era di parere contrario perché l'opera si portasse a compimento, ma incoraggiò la Madre a perseverare nella sua decisione, con­vinto che quella era la volontà di Dio. Madre Speranza, molto addolorata, ritenne allora conveniente riferirgli un suo presen­timento avuto dopo la Comunione, che cioè per portare a com­pimento l'opera si sarebbe ritrovata sola, abbandonata da tutti, momentaneamente perfino dal suo Padre Spirituale. Era soprattutto questo abbandono a farla soffrire, ma confidava che dopo questa dolorosa prova sarebbe tornata a confessarsi da lui e a ricevere i suoi saggi consigli.
Nonostante l'esplicita dichiarazione del Padre Naval di non abbandonarla per nessun motivo, di fatto, dopo alcuni giorni, costui le comunicò per telefono che il Superiore e il Vescovo gli impedivano di appoggiarla nella realizzazione della sua opera e che se si fosse ostinata nel proseguire sarebbe stata scomunicata. Madre Speranza, con rispetto, ma con altrettanta franchezza disse al Padre Antonio Naval: "Non è forse vero, Padre, che nel rivelarle i sentimenti della mia anima con la chiarezza con cui 1'ho fatto, lei ha compreso che era quella la volontà di Dio? Ha creduto o no che era volontà di Dio e che di Dio era la voce che avevo sentito nella mia anima?".
Il Padre le rispose: "Ti ripeto che credo fermamente che tutto viene da Gesù e che lui desidera che si faccia questa fondazione, però nonostante tutto ti dico che tenendo conto dell'atteggiamento del Vescovo, non si può realizzare ed io non posso seguitare ad aiutarti, né a dirigerti se non lasci per il momento tutto".
La Madre proseguì: "Non mi spaventa il fatto che lei mi abbandoni, Padre mio, infatti lei ben sa che provenendo la visione da Gesù, quello che lei fa era già previsto. Neppure la lotta mi spaventa, dato che lei stesso la vedeva arrivare e mi incoraggiava ad affrontar­la".

Poi alzandosi, senza forze e con il cuore a pezzi, ma non­ostante tutto piena di coraggio aggiunse: "Padre mio, le chiedo una sola cosa: essendo ormai arrivato il momento nel quale deve compiersi la volontà del Buon Gesù, quella, cioè, di essere lasciata sola e senza più poter rice­vere i sui saggi consigli, preghi perché non mi perda di corag­gio neppure per un momento e compia sempre la volontà di Gesù e se non avrò la sorte di vederlo ancora in terra, Gesù fac­cia che ci vediamo nel cielo".

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