giovedì 17 marzo 2016

A tutte queste tentazioni non bisogna soccombere abbandonando la preghiera, ma continuare a perseverare in essa con dolcezza, e tornare a raccogliersi mediante la semplice considerazione che Dio è nostro Padre e ci ama. “A Gesù dispiace quando, per una falsa umiltà, ci riteniamo esclusi dalla sua sollecitudine e attenzione paterna… Per quanto mediocri e insignificanti potremmo essere, siamo sufficientemente importanti perché il nostro buon Padre si occupi di noi con la stessa premura che avrebbe se fossimo soli al mondo. Pertanto dobbiamo abbandonarci nelle sue braccia come bambini piccoli, alimentando il nostro spirito con questo pensiero o, meglio, con questa verità: Gesù mi ama…”(El pan 2, 4).

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